Salute mentale sul posto di lavoro

Tendenze / Benessere
The Good Brigade
996455806
Rebecca Rom-Frank
dic 7, 2021
Dopo due anni molto duri, non sorprende che i lavoratori in tutti i settori stiano rivalutando ciò che è importante per loro, dando priorità alla loro felicità. La nostra ricerca Visual GPS ha rilevato che il cambiamento più significativo nel sentiment delle persone in seguito al diffondersi della pandemia è che le persone ora danno più valore alla propria salute mentale, e il 65% degli intervistati ritiene che le aziende dovrebbero impegnarsi di più per garantire il benessere dei propri dipendenti. Parlare di salute mentale sul lavoro sta diventando sempre meno taboo, anzi: ci si aspetta proprio questo. Uno studio della Kaiser Family Foundation ha rilevato rilevato che il 76% degli americani sul mercato del lavoro è alla ricerca di datori di lavoro che offrano benefit volti a favorire la salute mentale dei dipendenti.1 In Getty Images, i nostri clienti hanno reagito a questo cambiamento culturale con un aumento del 156% negli ultimi due anni della popolarità di visual che affrontano temi legati alla salute mentale, con ricerche in aumento per parole chiave come “salute mentale” abbinate a keyword come “apprezzamento dei dipendenti”.

Storicamente, i visual popolari legati al tema della salute mentale si focalizzavano sui problemi e su scenari stereotipati, come una persona che si tiene la testa tra le mani o seduta in un angolo, oppure erano immagini riduttive con simboli, come il disegno di un cervello. Ecco perché abbiamo collaborato con Mind Share Partners, una no profit dedicata alla salute mentale sul lavoro, per creare delle linee guida per il racconto di questo argomento delicato in modo autentico, rispettoso e inclusivo. I visual giocano un ruolo importante quando si tratta di favorire una cultura del lavoro improntata sul supporto reciproco, perché il giusto visual può contribuire a de‑stigmatizzare i problemi legati alla salute mentale, rimodellare la nostra comprensione di come e quando cercare aiuto e comunicare le nostre policy legate alla salute mentale sul lavoro. Per le aziende e i media che cercano di affrontare il tema della salute mentale sul lavoro, ecco tre consigli da tenere a mente.
I posti di lavoro si evolvono, e portano con sé nuove sfide
La maggior parte degli impiegati americani adotta attualmente o tornerà ad adottare modelli di lavoro flessibili o ibridi, e il 40% ha dichiarato che prenderebbe in considerazione l'idea di licenziarsi se gli venisse chiesto di tornare in ufficio a tempo pieno2. La nuova era del lavoro a distanza tuttavia porta con sé nuove sfide per la salute mentale. Mentre i dipendenti apprezzano il ritrovato equilibrio tra lavoro e vita privata che la tecnologia consente, sorgono nuovi problemi: passare troppo tempo connessi per lavoro, sentirsi socialmente isolati quando non si è in ufficio o, specialmente per chi sta muovendo i primi passi sul lavoro, sentirsi disconnessi o insicuri su come svolgere il proprio lavoro.3 Per incoraggiare pratiche sane, mostra lavoratori che comunicano con i colleghi tramite chat video e che fanno pause allontanandosi dai loro computer, racconta momenti di socializzazione in ufficio e pause nelle sale dedicate al benessere o allo yoga, oppure mostra come sia possibile farsi carico dei propri compiti da casa prendendosi del tempo per se stessi.

Fuori dagli uffici, le professioni “essenziali” che richiedono la presenza fisica sul posto di lavoro, come i lavori nel settore sanitario, della produzione, della logistica e retail o dell’ospitalità, stanno sperimentando più di tutti quelle che vengono chiamate “The Great Resignation” (“Le Grandi Dimissioni”), a causa delle preoccupazioni legate alla salute fisica che si aggiungono a quelle legate al burnout. Per esempio, il 60% dei lavoratori nel settore della salute afferma che la pandemia ha avuto un impatto negativo sulla loro salute mentale, ma solo il 13% accede a servizi dedicati alla salute mentale.4 Per far fronte a questo problema, gli ospedali stanno attivando nuove risorse dedicate a supportare la salute mentale dei propri dipendenti, come stanze dedicate alla meditazione, poltrone massaggianti5 e incontri dedicati alla salute mentale, insieme a iniziative volte a raccogliere feedback e suggerimenti per risolvere i problemi sistemici.6 Per riconoscere visivamente e supportare la salute mentale di coloro che hanno sopportato il maggior carico di stress durante la pandemia, mostra i lavoratori dei settori essenziali in ambienti fisicamente sicuri, racconta le loro pause, la possibilità di prendersi del tempo per stare soli o comunicare con i colleghi.
Un approccio proattivo per supportare la salute mentale
Scegliere immagini che mostrino la salute mentale come un problema ha storicamente portato alla generazione di stereotipi visivi, come il classico impiegato in ufficio che si tiene la testa con le mani, evidenziando che i modi per rappresentare la propria salute mentale possono sicuramente essere non solo più autentici, ma anche con un approccio più proattivo e in grado di ispirare un cambiamento positivo. Tra i contenuti popolari del 2019, c'erano molti visual che mostravano immagini di salute mentale più autentiche e orientate alla soluzione, tra cui sessioni di terapia, yoga e mindfulness. Ma quest’anno abbiamo iniziato anche a vedere visual popolari che mostrano persone che si prendono cura della propria salute mentale in modo meno legato all’area clinica e più improntato a una cura quotidiana, sia a casa che al lavoro.

La ricerca di Mind Share Partners ha rilevato che anche quando i datori di lavoro hanno aumentato i loro benefit, le risorse per la salute mentale che i dipendenti hanno effettivamente utilizzato riguardavano pratiche quotidiane, come pause prolungate o più frequenti, cambiamenti nel modo in cui avvengono le comunicazioni o maggiore tempo per la terapia durante la giornata lavorativa. In un mondo che offre app per la meditazione e terapia da remoto, le persone stanno trovando nuovi modi per prendersi cura della propria salute mentale in modo più regolare, quindi i visual che riflettono questa tendenza riusciranno più facilmente a entrare in relazione con il pubblico, ora e ‑ speriamo ‑ in futuro.
Un posto di lavoro inclusivo è anche un posto di lavoro che supporta la salute mentale
La disuguaglianza sociale può avere un profondo impatto sulla salute mentale, ma le immagini popolari sulla salute mentale tendono a concentrarsi su cisgender, bianchi eterosessuali senza disabilità e a mostrare le donne che si prendono cura di se stesse emotivamente molto più spesso degli uomini. La nostra ricerca Visual GPS ha rilevato che il 66% degli americani è stata vittima di pregiudizi a causa di alcuni aspetti della propria identità, e il 45% ha subito pregiudizi per più aspetti della propria identità, come origine/etnia, genere, orientamento sessuale, età, disabilità, religione, forme del corpo o qualsiasi combinazione di questi fattori. L’età è un fattore importante da considerare anche sul posto di lavoro, anche perché le generazioni più anziane sono più esposte alle preoccupazioni per la propria salute legate al Covid, mentre le giovani generazioni sono più preoccupate di essere percepite come inesperte o non capaci. Questo indica che perché un posto di lavoro venga percepito come sicuro e di supporto, deve anche essere inclusivo per tutti, in particolare per i gruppi che in precedenza sono stati poco rappresentati nei visual dedicati alla salute mentale.
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